Domanda
Inviato: 08/03/2020, 13:57
Salve! Sono uno studente universitario fuori sede che si è trasferito da un anno in un appartamento nella città in cui studia. Un pomeriggio quando sono tornato dall'università ho capito di aver dimenticato le chiavi dell'appartamento. Siccome sono rimasto fuori da tante ore, una signora che abitava nel mio edificio e che non conoscevo mi ha offerto di entrare in casa sua per aspettare l'arrivo del mio coinquilino. Questa signora mi ha offerto un bicchiere d'acqua. Il bicchiere era di vetro ed era, ad occhio nudo, pulito (mi ricordo che era trasparente, senza nessun segno di sangue o altro, ad occhio nudo). Ho addirittura aperto io la bottiglia d'acqua. Mentre ero li questa signora mi ha detto di essere una prostituta. Alcuni minuti dopo è arrivato il mio coinquilino, ho quindi salutato quella signora e sono andato nel mio appartamento. Mi chiedo se c'è qualche problema nel bicchiere che ho bevuto a casa sua. Anche se il bicchiere era trasparente, può succedere che avessi tracce di sangue, saliva o altro liquido corporeo che rimangono attacatte al vetro? A volte ho dei problemi con le mie gengive e ho dei sanguinamenti. Posso aver contratto il virus dell'epatite (di qualsiasi epatite: a, b, c, e)? Questo epidodio è avvenuto a marzo del 2019
A dicembre dello stesso anno mi è successo un episodio particolare. Era da qualche tempo che sentivo un intenso prurito nell'ano e quando defecavo notavo la fuoriuscita di sangue (il sangue veniva sulla carta igienica). Una sera ho grattato l'ano per questo prurito. Mi ricordo che nelle mutande è rimasto una specie di liquido/secrezione anale. Non ho grattato l'ano mettendo direttamente li le mie dita ma portandole nell'orifizio anale con le mutande in mezzo (tra le mie dita e l'ano c'erano le mutande). Subito dopo ho lavato le mani con acqua e shampoo per i capelli (non avevo bagnoschiuma in bagno). Dopo ciò sono uscito di casa per andare in banca. Al mio ritorno ho incontrato per strada una ragazza che era svenuta e stata investita, penso leggermente, da una machina. Questa ragazza aveva l'occhio molto gonfio da cui usciva sangue. Usciva anche sangue da una zona laterale della sua testa, vicino all'orecchio. Lei non sanguinava moltissimo ma sanguinava (scorreva sangue). Ho cercato di aiutare la ragazza alzandola e portandola nella farmacia accanto. Mi ricordo che pioveva e, mentre eravamo ancora fuori, ho preso il telefono di lei per provare a contattare i suoi familiari. Siccome lo schermo del telefono era bagnato l'ho pulito con le mie dita (molto probabilmente le stesso con cui avevo grattato l'ano) e dopo, quando sono riuscito a trovare il numero di suo padre, ho passato il cellulare a lei. Lei ha messo il cellulare nella zona laterale della testa, zona da cui sanguinava. Entrati in farmacia il farmacista ha dato alla ragazza un fazzoletto da mettere sopra la ferita. Siccome tra lui e la ragazza c'ero io ha dato a me il fazzoletto. Io l'ho passato alla ragazza. Ho toccato il fazzoletto con le stesse dita con cui avevo grattato l'ano.
Nel caso io cui io avessi contratto il virus dell'epatite (a, b, c, e), ci sarebbe il rischio che io avessi passato qualche virus alla ragazza tramite i contatti che ho descritto sopra? Mi ricordo che dopo questo evento sono tornato a casa. Arrivato li ho sentito nelle mie dita l'odore dell'ano, che avevo gratato qualche oretta prima (ribadisco che avevo lavato le mani dopo aver grattato).
P.S: Le situazioni descritte distano di 9 mesi tra loro. In tale intervalo non ho manifestato nessun sintomo dell'epatite.
A dicembre dello stesso anno mi è successo un episodio particolare. Era da qualche tempo che sentivo un intenso prurito nell'ano e quando defecavo notavo la fuoriuscita di sangue (il sangue veniva sulla carta igienica). Una sera ho grattato l'ano per questo prurito. Mi ricordo che nelle mutande è rimasto una specie di liquido/secrezione anale. Non ho grattato l'ano mettendo direttamente li le mie dita ma portandole nell'orifizio anale con le mutande in mezzo (tra le mie dita e l'ano c'erano le mutande). Subito dopo ho lavato le mani con acqua e shampoo per i capelli (non avevo bagnoschiuma in bagno). Dopo ciò sono uscito di casa per andare in banca. Al mio ritorno ho incontrato per strada una ragazza che era svenuta e stata investita, penso leggermente, da una machina. Questa ragazza aveva l'occhio molto gonfio da cui usciva sangue. Usciva anche sangue da una zona laterale della sua testa, vicino all'orecchio. Lei non sanguinava moltissimo ma sanguinava (scorreva sangue). Ho cercato di aiutare la ragazza alzandola e portandola nella farmacia accanto. Mi ricordo che pioveva e, mentre eravamo ancora fuori, ho preso il telefono di lei per provare a contattare i suoi familiari. Siccome lo schermo del telefono era bagnato l'ho pulito con le mie dita (molto probabilmente le stesso con cui avevo grattato l'ano) e dopo, quando sono riuscito a trovare il numero di suo padre, ho passato il cellulare a lei. Lei ha messo il cellulare nella zona laterale della testa, zona da cui sanguinava. Entrati in farmacia il farmacista ha dato alla ragazza un fazzoletto da mettere sopra la ferita. Siccome tra lui e la ragazza c'ero io ha dato a me il fazzoletto. Io l'ho passato alla ragazza. Ho toccato il fazzoletto con le stesse dita con cui avevo grattato l'ano.
Nel caso io cui io avessi contratto il virus dell'epatite (a, b, c, e), ci sarebbe il rischio che io avessi passato qualche virus alla ragazza tramite i contatti che ho descritto sopra? Mi ricordo che dopo questo evento sono tornato a casa. Arrivato li ho sentito nelle mie dita l'odore dell'ano, che avevo gratato qualche oretta prima (ribadisco che avevo lavato le mani dopo aver grattato).
P.S: Le situazioni descritte distano di 9 mesi tra loro. In tale intervalo non ho manifestato nessun sintomo dell'epatite.