percorso terapeutico corretto?

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maranza4ever
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Iscritto il: 26/11/2014, 21:03

percorso terapeutico corretto?

Messaggio da maranza4ever »

Buongiorno Dottore,
Ho 45 anni e abito a Brescia. Dall'età di 14 anni mi hanno riscontrato infezione da epatite B e l'assenza di anticorpi. Mio padre, mia nonna e mio nonno paterno sono morti di cirrosi epatica. Diciamo che in famiglia siamo stati un pò sfortunati con il fegato. Mio fratello aveva avuto anche lui un infezione poi superata con la presenza degli anticorpi.
Tornando a me lo stato delle cose è questo: ECA da HBV dal'età dell'infanzia, biopsia epatica nel 2010 grado 3 di fibrosi (secondo Scheuer) e di grado 2 di necroinfiammazione; steatosi macro-microvescicolare di grado moderato. Ottobre 2012 fibroscan con Stiffness = 8kPa, HBVDNA < 2000U/ml. Mi hanno consigliato all'ospedale di Bologna il trattamento con PEGIFIN. A mia richiesta della percentuale di successo mi è stato detto inferiore al 10%, ho rifiutato una cura con più effetti collaterali che benefici.
Cambiato ospedale, tornato a Brescia agli spedali civili dip. malattie infettive anche loro mi propongono interferone, ma in questo caso mi dicono che la percentuale di successo è inferiore al 8% ( concludendo con una battuta che l'epatite B è come un diamante.... E' per sempre!).
Lasciando perdere il sarcasmo, non sono convinto che io debba sottopormi a cure con evidenti effetti collaterali e non vi siano terapie alternative valide. Conosco la presenza di inibitori dell'infezione che debbono poi essere utilizzati a vita ( e casualmente i medici mi sconsigliano, forse per l'elevato costo per la comunità.... ma accidenti io le tasse le sto pagando da quando ho iniziato a lavorare .. ovvero a 18 anni). Concludo chiedendole, visto il mio quadro clinico vi sono soluzioni alternative all'interferone? se si come posso ottenerle...... avevo dimenticato di scriverle che le mie transaminasi sono nella norma (sono calato di preso di 16kg) però sono abituato all'altalena di valori bassi e alti perciò sono certo che la mia infezione continua imperterrita.... grazie per la sua cortese risposta. Saluti.
uncertainty
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Iscritto il: 03/02/2014, 13:38

Re: percorso terapeutico corretto?

Messaggio da uncertainty »

ciao, conosco bene la situazione... evidentemente se non utilizzano gli antivirali vuol dire che il fegato non è ancora compromesso.... vero è anche che i costi sono elevati... fossi in te magari l'ifn lo proverei se non ricordo male con le nuove linee guida possono sospenderlo a 12 settimane se non c'è declino dell'hbsag quantitativo...

in ogni caso io, anche se più giovane di te, ho fatto due cicli e zero- zero effetti collaterali...

attendiamo risposta del dottore.. ;) al quale vorrei rivolgere un'ulteriore domanda: come mai anche se nel caso di questo utente la carica è al di sotto della soglia di attenzione si è sviluppata fibrosi?
maranza4ever
Messaggi: 3
Iscritto il: 26/11/2014, 21:03

Re: percorso terapeutico corretto?

Messaggio da maranza4ever »

Grazie per il tuo commento e per aver condiviso anche la tua esperienza.
Anche io sono curioso di capire il motivo di una fibrosi pur avendo una presenza di virus non importante... attendiamo il commento del dottore....
Dr. Viganò
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Iscritto il: 28/05/2012, 17:02

Re: percorso terapeutico corretto?

Messaggio da Dr. Viganò »

gentile signore,
la fibrosi che identifichiamo con la biopsia o il Fibroscan è l'espressione di quanto avvenuto negli anni e non solo la stima del dato biochimico/virologico attuale. Nel paziente in questione è possibile che in passato il virus abbia avuto fasi di attiva replicazione con incremento delle transaminasi ma sopratutto che il sovrappeso e la conseguente steatosi abbiano contribuito al danno epatico. Allo stato attuale delle cose non farei Peg-interferone (essendo basse in questo momento le probabilità di risposta sostenuta) ma manterrei controlli periodici (ogni 4/6 mesi) degli esami, controlli annuali del fibroscan e dell'ecografia per identificare eventuali riacutizzazioni virali o peggioramenti della sua condizione tali da richiedere un trattamento antivirale.
Peraltro le consiglio caldamente di mantenere sani stili di vita, corrette abitudini alimentari evitando gli alcolici e cercando di mantenere un peso corporeo ideale
A disposizione per ogni ulteriore necessità la saluto cordialmente
Dr. Mauro Viganò
Gastroenterologia 1 - Epatologia e Trapiantologia
ASST Papa Giovanni XXIII, Bergamo
Questo parere non ha valenza di consulto medico e non può sostituire il colloquio, la visita e l’esame della documentazione medica del paziente.
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