terapia per epatite b

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marina
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Iscritto il: 01/06/2012, 13:06

terapia per epatite b

Messaggio da marina »

Gent.mo Dottore,
da circa 21 anni siamo a conoscenza che mio marito (53 anni) è un portatore sano di epatite B, nessun medico da noi contattato ci ha mai consigliato cure specifiche. All'inizio di questo anno dopo aver eseguito normali esami di controllo sono stati riscontrati valori alterati delle transaminasi sieriche della GGT (AST 135, ALT, 258 e GGT 340) con normali valori della bilirubinemia e della fosfatasi alcalina. Abbiamo contattato un epatologo che dopo aver eseguito dapprima un Fibroscan e successivamente una biopsia epatica ecoguidata ha formulato la diagnosi di epatite cronica HBV - correlata G2-S2 secondo Scheuer, METAVIR PMN2-LN1 A2 F2. Coesiste steatoepatite non alcolica di grado 2 moderato e stadio 2 secondo Brunt e verosimili aspetto di "drug-induced" hepatitis. Ha eseguito controlli per la funzionalità tiroidea e autoimmuni risultati nella norma . Attualmente ha iniziato terapia con PEG -IFN e precisamente PEGASYS 180 1 fiala a settimana. Volevo sapere un suo parere, se siamo nella strada giusta e se ci sono buone possibilità di guarigione.
La ringrazio per l'attenzione che vorrà riservare a questo post e resto in attesa di un suo prezioso consiglio.
Dr. Viganò
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Iscritto il: 28/05/2012, 17:02

Re: terapia per epatite b

Messaggio da Dr. Viganò »

Gentile signora,
la prima considerazione che mi preme fare - anche per tutti gli altri pazienti che leggono il forum - riguarda la necessità che un soggetto HBsAg positivo mantenga i regolari controlli clinici e degli esami ematochimici. Questa è l'unica strategia in grado di identificare eventuali modifiche nel decorso della malattia come nel caso di suo marito.
Nel caso in questione tutto è stato fatto in accordo a quelle che sono le linee guida nazionali ed internazionali sul trattamento dell'epatite B. E' stata fatta una corretta stadiazione dell'epatopatia con la biopsia epatica che ha permesso di identificare lo staging, ovvero la quantità della fibrosi (F2 secondo Metavir) e il grading, ovvero l'infiammazione (A2) ma, sopratutto, ha permesso di identificare la presenza della steato-epatite, un'infiammazione epatica secondaria alla deposizione di grasso nel fegato. Proprio la steatoepatite costituisce un fattore di rischio per la progressione del danno epatico e va contrastata con il cambiamento delle abitudini alimentari e degli stili di vita o il trattamento delle patologie che la possono favorire (es. dislipidemia e diabete..).
Successivamente, per l'età del paziente, il profilo di malattia, lo stadio istologico ed il profilo degli esami è stato iniziato il trattamento con interferone. Questa terapia, che combina l'effetto antivirale a quello immunomodulante, ha come obiettivo la riduzione della carica virale e la normalizzazione delle transaminasi e successivamente l'eradicazione del virus.
Solo la valutazione dei parametri biochimici e virologici durante il trattamento permettete di valutare le probabilità di risposta alla terapia.
Molti cari auguri a lei e suo marito.
marina
Messaggi: 2
Iscritto il: 01/06/2012, 13:06

Re: terapia per epatite b

Messaggio da marina »

Grazie Dottore, di vero cuore per la celerità della risposta e per gli auguri . Spero che la terapia iniziata sia quella giusta e che dia i risultati sperati.
giovanni
Messaggi: 1
Iscritto il: 20/06/2012, 18:36

Re: terapia per epatite b

Messaggio da giovanni »

sono un trapiantato di fegato dal virus epatite b dal 07 06 2006 dal centro trapianti del cardarelli prf.Oreste Cuomo e la mia terapia è la seguente zefix prograf cell cepp e mi sento in ottima forma, ho fatto un ecografia 20 gg fà e hanno trovato un po di grasso al fegato.
Dr. Viganò
Messaggi: 1612
Iscritto il: 28/05/2012, 17:02

Re: terapia per epatite b

Messaggio da Dr. Viganò »

caro Giovanni,
il grasso nel fegato (steatosi) quando in eccesso, e se mantenuto per un lungo periodo, è un fattore di danno epatico. Se in questi anni dopo il trapianto ha sviluppato un eccessivo incremento del peso corporeo le consiglio di ottenere un calo ponderale attraverso una modifica degli stili di vita e delle abitudini alimentari.
Un caro saluto
Dr. Mauro Viganò
Gastroenterologia 1 - Epatologia e Trapiantologia
ASST Papa Giovanni XXIII, Bergamo
Questo parere non ha valenza di consulto medico e non può sostituire il colloquio, la visita e l’esame della documentazione medica del paziente.
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